martedì 15 aprile 2014

DAMONACY

Rovistando fra le pagine perdute del metal non è raro imbattersi in realtà talmente squisite che ci riesce impensabile ritenerle, appunto, sconosciute. L'aggettivo che sintetizza quanto suddetto è il termine "cult". Se definiamo il termine "culto" come "la manifestazione del sentimento con cui l'uomo, riconoscendo l'eccellenza di un altro essere, lo onora", e trasponiamo questo concetto in ambito Metal, non possiamo non soffermarci innanzi ad uno degli acts meno conosciuti, ma altrettanto intriganti, della storia del death metal americano. I Damonacy.



La storia dei Damonacy nasce a fine anni 80, precisamente nel 1989 a Belford (New Jersey); lì un manipolo di ragazzi appassionati e coinvolti nella nascente scena death metal, decise di imbracciare gli strumenti e, senza esser bisognosi di una preparazione tecnica esagerata, di assestarsi nella prima line up che storicamente siamo in grado di ricostruire: Brian Worland alla voce, Stan Zielinski alla chitarra, Matt McCluskey all'altra chitarra, Mike Klose al basso e Jason Corr alla batteria. Il cammino iniziale in verità partì a nome Sadistic Intent, ed i lidi musicali toccati erano più hardcore punk che Death Metal. Ci troviamo di fronte ad un gruppo di ragazzi dall'età media molto bassa: quasi tutti hanno trovato nei Damonacy la loro unica esperienza musicale e, nell'89, l'unico componente con un passato altrove era McCluskey, il quale aveva suonato l'anno prima nell'unico demo, "A Verdict", di un gruppo power metal locale chiamato Insidious Threat.
Con questa formazione, accreditabile al 100% solo dal 1991 (anno d'uscita del primo demo, di cui, a breve, parleremo) in quanto le fonti e informazioni relative a tutti i componenti della primissima ora del gruppo sono quanto mai ostiche da ricercare, i Nostri registrano, come detto, nel 91 il loro primo demo.



Registrato al Trax East Studio, South River (New Jersey), con la produzione di Steve Evetts (un tipo molto famoso dietro alla console in quel periodo sulla east coast: Incantation, Demolition Hammer, Whiplash e, ultimamente anche Sepultura, passano sotto le sue mani) e l'artwork di Rob Leecock (responsabile parimenti della copertina del full dei Ripping Corpse, oltre che di materiale Human Remains e del primo EP dei Revenant), "From Within" si presenta come una autoproduzione rilasciata come tape "pro printed" ed un piccolo inserto per i testi. Questo demo rappresenta una validissima "ID card" per il gruppo: in 32 minuti e 33 secondi, vengono raccolte ben cinque canzoni (Infernal Desolation, Necromancer, Welcome Home, Carcinogenic e la title-track, From Within) che pesano come un macigno sull'economia della scena, pionieristica, dell'epoca.
Se molti, infatti, ritengono, a ragion veduta, la triade Suffocation/Internal Bleeding/Pyrexia come la culla del death metal NY style, si farebbe un torto ai Damonacy che ebbero l'unica sfortuna di non uscire sotto label ma, cronologicamente, al 100% coetanei con gli altri tre. Esaminiamo l'anno corrente, isolandoci un attimino dalle altre scene limitrofe (sia geograficamente che per stile.. anche gli Immolation erano di NY ma lo stile era decisamente diverso): 1991. E' impressionante vedere come quest'anno sia, spontaneamente, lo "start" discografico per tutti questi gruppi. Esce il famoso "The One Dollar Demo" degli Internal Bleeding che è si un'autoproduzione ma viene bissata subito dal seminale "Invocation Of Evil" che troverà ristampa e promozione dalla Wild Rags. I Pyrexia, sempre nel 91, pubblicano il loro primo demo il quale, per quanto DIY, trovò una vetrina decisamente più ampia data la presenza alla chitarra di un certo Guy Marchais (ex Suffocation all'epoca, poi di nuovo della partita di Mullen e co., futuro chitarrista degli stessi Internal Bleeding e ci sono video che lo attestano jammare anche con i Cannibal Corpse in giro). Infine i Suffo che, neanche a dirlo, con "Human Waste" erano già su Relapse. I Damonacy in tutto questo pagano, probabilmente, un'età leggermente più "verde" che non legittimava e non rendeva giustizia alla loro proposta a livello promozional/commerciale! Per quanto riguarda l'impatto sulla scena underground le cose andarono diversamente, ma lo vedremo più avanti.
Nel 1991 accade un altro avvenimento importante per la storia del gruppo. Nasce la Corpse Grinder Records, etichetta francese dedita a Black e Death Metal underground. 



Prima di arrivare ai Damonacy, infatti, la label (che chiuderà da lì ad un lustro), produce sette pollici di un certo valore, come "Consumed By Darkness" dei Macabre End (i futuri God Macabre), "Deprived Of Afterlife" degli Acheron (futuri Abramelin, australiani, niente a che fare con il gruppo di "Satanic Victory")... la sede precisa della label era ad Arcueil, cittadina di ventimila abitanti distante appena 2 km dalla capitale Parigi ed era intestata a tal Simon-Soundira Fabien, in via Gay Lussac 27.
Il buon Fabien ci vide giusto con i Damonacy e decise di produrgli la loro successiva release.
Nel frattempo, in America, il gruppo inizia ad avere dei problemi con la legge; non arrivavano grandi opportunità per suonare live e di lì a poco nacque la "famosa" vicenda del doppio bassista dei Damonacy. Tutti i metal database riportano infatti che nel periodo attorno al 1992, oltre al già presentato Mike Klose, al basso, vi era un ulteriore sezione ritmica a nome di Ben Danburger. I motivi di questa scelta sono tuttora poco chiari, sembrerebbe che il bassista originale iniziò ad avere ulteriori problemi con la giustizia ed entrasse ed uscisse dal carcere continuamente. Da quì la necessità di trovare quantomeno un rimpiazzo momentaneo. Per la precisione, uno dei ripetuti arresti avvenne proprio on stage, durante un concerto! L'anima sanguigna e "metal" del gruppo, comunque, non si esauriva in Klose. Si narra che, "once upon a time", nel corso di un festival, durante la loro esibizione, un tizio, da sotto il palco, iniziò ad inveire contro i musicisti (ed in particolare contro il cantante) in quanto, secondo lui, sembrava inscenare movenze da rapper. Alla fine del concerto il fato e la sua tisis vollero che, Brian Worland e Stan Zielinski si trovarono con lo sciagurato all'interno di un ascensore. Da quell'ascensore uscirono solo i due "rapper".
E giungiamo al nuovo disco.
"Therapeutic Morbidity" vede la luce nel 1992, constante di due canzoni, "Corpulent Carrion" e "Prince Of Perversion". L'uscita di questo disco è particolare e potrebbe trarre in inganno i fans vedendo due uscite a nome Damonacy con, praticamente, stesso titolo e stesse canzoni (vd. la discografia ufficiale, consultabile da vari siti, tra cui Metallum). Fatto sta che la prima versione di questo platter venne rilasciata come demo, sempre sotto la label francese, come anteprima del suo formato principale, ovvero il vinile sette pollici e la classificazione come ep. "Therapeutic Morbidity", sempre registrato presso i TraxEast Studio, New Jersey, e sempre con il produttore Steve Evetts, incarna al 100% il concetto di "Demonic Slam". Questa catchphrase è simbolica ed emblematica per quanto riguarda l'identità del gruppo: un death metal antico e rozzo, in stile newyorkese (che, anni dopo, influenzerà il cosiddetto stile "slam") con testi infernali, demoniaci, blasfemi ed anticristiani. Ecco elencate le differenze sostanziali fra "Therapeutic Morbidity" demo e "Therapeutic Morbidity" ep.

Demo:


  • copertina fotocopiata
  • formato cassetta
  • esiste una versione con una traccia in più: "Expectations Of The Fulfillment" (registrata per una compilation cd della Moribound Records, compilation che tuttavia non uscì mai)
EP:


  • formato vinile, sette pollici
  • la versione di "Corpulent Carrion" era presente sulla compilation "Midnight Offerings – Death Metal Sampler from The U.S.A." registrata per With Your Teeth Records

Interessante notare come la Corpse Grinder Records accrediti entrambe le due uscite sotto la sua egida e, presumibilmente, "available" presso il suo catalogo pur essendo due dischi identici in tutto e per tutto (se non per le sottili differenze di cui sopra).

Da questo momento in poi la carriera dei Damonacy raggiunge il suo apice: non solo un mini su label d'oltreoceano ma anche più concerti. La band mette in vendita anche delle magliette, divenute anch'esse col tempo oggetto di culto, per promuovere al meglio la loro ultima fatica discografica ed iniziano a girare molti flyer che pubblicizzavano i loro concerti con illustri colleghi a dividere il palco con loro: "New Jersey Metal Fest 94" w/ Ripping Corpse, Human Remains, Threshold Of Pain, Godspeed, Fatal Array ed altri al Count Basie Theater di Red Bank, NJ; "Milwaukee Metalfest 94" w/: Slayer, Cannibal Corpse, Overkill, Bolt Thrower, Benediction, Morta Skuld, Broken Hope, Internal Bleeding, Lucifer's Hammer, etc.etc;"Easter Sunday Death Metal Hell" w/ Entombed, Ripping Corpse, Exhorder, Ritual Torment e Human Remains; "Therapeutic Morbidity release party" w/ Grotesque Infection, Corpus Rottus, Mortal Decay ed Exterminance in un bar sulla spiaggia "On Chelsea avenue" di una non meglio specificata zona del NJ (in questa occasione furono rilasciati ufficialmente dalla band, oltre al disco, anche le maglie ed i cappellini); "Michigan Death Fest III" nel 1994 w/ Broken Hope, Gorguts, Deceased, Morpheus Descends, Embalmer, Lucifer's Hammer, Exhumed, Gutted e molti altri;  si attesta anche un'intervista su un magazine internazionale chiamato "High Voltage" e molteplici recensioni qua e là sulle fanze dell'epoca.

Da questo momento in poi, 1994 circa, le notizie dei Damonacy finiscono. L'ufficiosità, mai confermata proprio per mancanza di info e per la "latitanza" dei membri, li vuole sciolti; il loro materiale diviene merce rara e da collezione (dato che, come detto prima, nel 1995 la stessa loro etichetta viene a mancare) ed il loro contributo alla scena si confonde nel mare magnum di tanti altri gruppi che, come loro, seminarono – non tantissimo ma seminarono- e non raccolsero quanto gli spettava. Si parlava di una reunion nel 2002, ma l'ufficialità, anche stavolta, non viene confermata e, senza timore di smentita, i più si dimenticarono di questo grande gruppo. Inspiegabilmente sono stati ignorati dalle etichette del settore, specialmente negli ultimi anni, periodo di pieno trend death metal old school.
Nel 2014 tuttavia, nasce la Lord Of The Flies Records, label italiana  prettamente dedicata al death metal.



 Dopo decenni di futili attese, finalmente si riesce a trovare un deal con Stan Zielinski e la label si appresta nel giro di qualche mese a pubblicare una compilation di tutto il materiale Damonacy! Nello specifico la release conterrà "From Within" e "Therapeutic Morbidity" più la bonus track presente nella versione tape di TM ("Expectations Of My Fulfillment") e due live songs inedite ("Crop" e "Justice"). L'artwork è stato affidato a Mark Riddick ed il booklet vedrà la partecipazione, come presentatore del disco e come narratore di alcuni aneddoti del tempo, di Chris Pervelis (storico chitarrista e fondatore degli Internal Bleeding) e di John Hartman (chitarrista dei Mortal Decay). Il disco è stato già rimasterizzato presso l'immortale TraxEast Studio (dove gli stessi membri registrarono all'epoca, come detto). 

artwork di Riddickart per la compilation


In più anche il merch Damonacy ha avuto, grazie alla novella label, una spolverata: oltre ad uno sticker con il logo, sono già uscite delle ottime longsleeve con un artwork che, insieme a molti altri, all'epoca non vennero mai usati dalla band.




Ed eccoci alla fine di questo viaggio nel tempo dal 1989 ai giorni nostri. La meritocrazia nel metal è sempre stato un qualcosa di relativo. E' vero, alcuni gruppi sono nel posto che gli spetta per giusti meriti ma a molti altri è stato privato tale riconoscimento per ragioni estranee alla qualità artistica prodotta dai gruppi stessi. La fruizione odierna del Metal è, inoltre, pesantemente inficiata tanto dal futile easy listening dei download o delle piattaforme "usa e getta" come Spotify o Youtube quanto dall'uso sconsiderato dei social network più canonici come Facebook o Instagram i quali son riusciti nell'impresa di appiattire le differenze che contraddistinguono gli individui prima ancora che quelle che rappresentato le diverse (sotto) culture come il Metal, appunto. Questo scenario comporta facili entusiasmi nei confronti di newcomers sapientemente piazzati sul mercato (underground!) da etichette ancora più smaliziate ad usare questo tipo di servizi, appiattimento qualitativo nei vari sottogeneri e mancanza di sincerità nel ricercare, magari con le sole proprie forze, realtà che non hanno migliaia di likes o followers ma hanno da offrire quella qualità musicale che dai più viene messa oramai in secondo piano. I Damonacy non suona(va)no con cappucci e fumi di scena, con serpenti e tematiche pseudo-occulte ed anche il loro ritorno sulle scene, con la compilation qui esaminata, non li ha visti omologarsi al teatrino dei video teaser e del finto hype che viene attribuito anche alla più mediocre delle bedroom band ai giorni nostri. Eppure la sensazione ed il godimento che si prova innanzi ad un gruppo come loro è quello che ogni metalhead dovrebbe provare.

Demonic Slam!






per info: 
https://www.facebook.com/pages/Damonacy/173086472737396
https://www.facebook.com/groups/154985424548387/?fref=ts (Damonacy Fb group)
https://www.facebook.com/LordOfTheFliesRecords

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